Le botteghe tutte, e le chiese furono serrate, ed i pescatori, che sono i più coraggiosi, trasportarono alla Doganella una colombrina parata a metraille, come dicono i francesi, ch’era rivoltata verso il Cassero, per far macello della cavalleria, se ardiva di approssimarsi. Egli è certo, che, se i soldati di cavallo si arrischiavano a scendere nel Cassero, se ne sarebbe fatta la festa; giacchè sarebbono stati assaltati di fronte, da fianchi, e dall’alto de’ balconi, senza che avessero modo da difendersi.
La irregolare risoluzione presa dal vicerè di mettersi in istato di difesa, inerendo al consiglio de’ militari, fu conosciuta fatale a lui, e alle soldatesche da tutti coloro, che pensavano dirittamente. Perciò alcuni nobili considerando il male, che ne sarebbe accaduto, pregarono i capitani della cavalleria a non inoltrarsi in città sino a nuovo ordine del vicerè; e portatisi al palagio fecero al medesimo rilevare le conseguenze di questa sconsigliata impresa. Ne restò il marchese di Balbases convinto, e sul fatto ordinò, che la cavalleria si ritirasse al suo quartiere. Questa ritirata, comunque avesse salvate le soldatesche, che doveano essere irremissibilmente sagrificate, rese nondimeno più temerarî, ed arditi gli artisti, ed i plebei, i quali volendo trar profitto dal timore, in cui era il vicerè, chiesero con alte grida, che fossero mandati via dalla città gl’Irlandesi, nè di ciò contenti andavano in cerca de’ medesimi, trucidandone quanti per caso capitavano nelle loro mani, e saccheggiandone le case.
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