A buona sorte si sospettò, che codesto fosse uno inganno, essendosi dall’una, e dall’altra parte conosciuto, che nè il vicerè, nè gli artisti, neppur per sogno, aveano meditato quanto si era sparso: e perciò scoperti gli autori di codeste dicerie, furono la stessa notte del primo di giugno arrestati, e immediatamente condannati al meritato gastigo (2019).
      Gl’Irlandesi ch’erano partiti i primi col conte di Maonì, trasportati dai venti contrarî furono costretti a prender porto a Termini. I cittadini di questa al loro arrivo si mossero a rumore, e si opposero allo sbarco. Il maresciallo, trovando anche in Termini della resistenza, prese la risoluzione di partirsene immediatamente, e di continuare la via di Messina, ove era destinato di guarnigione. Vi giunse egli in capo a pochi giorni, e di poi arrivarono ancora gli altri di quella [463] nazione, ch’erano partiti dopo. Gli uni, e gli altri furono amichevolmente accolti da quegli abitanti (2020).
      Dileguate le sospicioni, ed allontanati gli Irlandesi, cominciò a poco a poco a ridursi in quiete la capitale. I consoli furono introdotti alla presenza del marchese di Balbases, e lo assicurarono ch’eglino non aveano mai avuto in animo di mancare alla fedeltà dovuta al re Cattolico Filippo V, e che solo si erano mossi per la difesa della loro patria, e ne diedero tosto così chiare prove, che lo stesso vicerè, per addimostrare la sua gratitudine, fece una pubblica testimonianza della loro affezione alla casa di Borbone, che fe stampare, ed affiggere per tutti i cantoni della città. Questa dichiarazione fu emanata ai 10 dello stesso mese di giugno (2021). Furono ancora richiamati i baroni, che in quella tumultuazione si erano ritirati ne’ loro feudi: fu strozzato Ignazio Volturo di Monte Maggiore romito, che fu convinto di avere suscitato il popolo a ribellarsi, e ad introdurre un governo repubblicano; e furono arrestati molti dei principali delinquenti.