Ordinò inoltre con un suo bando, promulgato nel giorno seguente 28 dello stesso mese, che tutti i cittadini di Palermo, levando il mantello, andassero armati per la città, e che i nobili, che erano lontani, si restituissero alla patria (2029). Un altro dispaccio fu pubblicato nello stesso dì, per cui fu intimato il servigio militare a tutti i baroni feudatarî (2030), e fu stabilita per piazza d’armi la città di Termini, dove furono chiamate tutte le milizie spagnuole, con ordine che stessero sotto il comando di Domenico Lucchese, prode cavaliere palermitano. Ai 30 dello stesso mese volle lo stesso vicerè visitare tutti i passi della campagna palermitana, dove poteva temersi uno sbarco, e principalmente i lidi di Mondello, e della Bagaria. Volle anche co’ propri occhi osservare i baluardi della città per iscorgere, se nulla mancasse ad una valida difesa. Nel giorno ultimo di agosto rinnovò l’ordine del servizio militare, e comandò, che agli 8 del seguente settembre si trovassero in Morreale tutti i soldati, che doveano somministrarsi dai feudatarî per farsene la rassegna. Frattanto si fe trasportare una gran quantità di fascine all’Acquasanta e a Mondello, per fortificarsi quei siti, dove si temea lo sbarco dei nemici, e dal primo di settembre furono divise le soldatesche di cavalleria, e di fanteria fra l’Accia, e l’Aspra, per essere pronte a contrastare ogni approccio alla flotta olandese (2031). Dimorarono poco tempo nelle nostre campagne codeste truppe, avvegnachè, cessato il timore, ebbero ordine di recarsi a Termini sotto il comando di Luca Spinola luogotenente del vicerè (2032).