Questa fu la decimaterza, di cui abbiamo memoria, [480] la quale montò, esclusi gli ecclesiastici, e gli abitanti di Palermo, a novecento ottanta tre mila cento sessanta tre (2074). Computandosi gli ecclesiastici ad un di presso a quaranta mila, e a cento mila gli abitanti di Palermo, ne resulta il totale delle anime esistenti nel regno l’anno 1714 ad un milione cento venti tre mila cento sessanta tre (2075).
Celebrato il parlamento, ed ordinatasi la numerazione delle anime, volle il re arricchire di onori la nobiltà, ed a’ 23 di marzo decorò dell’ordine della Nunziata il marchese di Geraci, e i principi di Butera, e della Cattolica; e lo stesso giorno creò otto gentiluomini di camera patrizî palermitani, uno de’ quali, cioè il principe di Villafranca, elesse per capitano della sua guardia del corpo, il quale fu incaricato di formare una compagnia di quaranta uomini a cavallo, la quale non fu pronta, che nel mese di luglio seguente, e agli 8 di questo mese entrò in Palermo pubblicamente (2076).
Poco dopo le grazie accordate arrivò in Palermo l’infausta notizia della morte della regina di Spagna Anna Gabriella di Savoja, figliuola del re Vittorio, e della regina Anna. Questa perdita fu sensibilissima non meno a’ monarchi, che a tutta la nazione, che l’amava. Non ci costa che siensi allora fatti solenni funerali a questa regina Cattolica. Forse la etichetta della corte lo impediva, e solo sappiamo che l’arcivescovo Mr. Gasch ordinò, che nel giorno seguente tutti i sacerdoti offerissero il sagrifizio incruento in suffragio dell’anima di questa principessa; e per non aggravare i preti, pagò egli stesso la limosina della messa.
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