Pagina (1076/1481)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Scorsi sei giorni da questo avviso, andò la nobiltà vestita del più stretto lutto al regio palagio, per addimostrare alla maestà di questi sovrani il comune rincrescimento per l’acerba perdita, che fatta aveano (2077).
      Ci siamo astenuti finora di rapportare quanto operò il re Vittorio nella nota vertenza fra la sua corte, e quella di Roma, prima che abbandonasse la Sicilia, per non distrarre i nostri leggitori con tante digressioni, e per mettere questo pezzo interessante della nostra storia sotto uno stesso punto di veduta. Cessa la sovranità della Sicilia a questo monarca, sembrava, che codesta potesse essere una favorevole occasione per estinguersi l’acceso fuoco, e sarebbe stato agevole di riconciliare le corti, se non fosse seduto sul soglio pontifizio un papa così inflessibile, come fu Clemente XI. Era facile il trovare de’ mezzi, co’ quali restassero illesi la riputazione, e l’onore della s. sede, e si fossero riparati gli abusi, qualunque fossero, del tribunale della regia monarchia, sui quali si facea tanto strepito. Ma Clemente era uomo forte, e pregiudicato intorno alla illimitata podestà, che credea annessa al capo visibile della chiesa. Egli in vece di mettere a profitto la congiuntura, che segli presentava, del cambiamento di governo accaduto in Sicilia, immaginò anzi che questa fosse l’ora per incalzare vieppiù l’opera dell’abbattimento della monarchia siciliana. Avea egli fino da’ 17 di giugno 1713, promulgata una bolla, colla quale dichiarava nullo quanto in Sicilia operato avea il giudice della monarchia, rivocando l’interdetto fulminato dal vescovo di Catania Mr. Reggio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



Appendice - Indici - Note




Vittorio Roma Sicilia Sicilia Clemente XI Clemente Sicilia Sicilia Catania Mr