Permettendo poi i ministri il ritorno degli esuli, si videro in questo, e nel seguente anno 1719 ritornare molti di costoro a rivedere l’amata patria. Si osservarono allora istallati nelle loro chiese i parrochi, i canonici, e gli altri beneficiati, e restituiti i religiosi a’ loro monisteri, e conventi (2126).
Il pontefice Clemente XI restò assai soddisfatto della ubbidienza, che segli dimostrava in quei luoghi della Sicilia, ch’erano soggetti alle armi spagnuole, e gradì molto al vedere richiamati, e restituiti al possesso delle loro cariche coloro, che si erano sagrificati per sostenere i suoi pretesi diritti. Spedì perciò le facoltà necessarie a tutti i vicarî generali de’ vescovi, per assolvere gli scomunicati; e accordò la bolla della crociata al re Cattolico nel regno di Sicilia, che fu poi promulgata a’ 12 di febbrajo del seguente anno 1719. Arrivate le licenze da Roma, gli scomunicati si sottomisero a poco a poco al potere delle chiavi, ed assoluti [502] ritornarono al commercio degli uomini, ed ebbero l’adito alle chiese, ch’era stato loro interdetto (2127).
Rimettendoci ora in cammino, per continuare la storia dello assedio di Milazzo, dove il marchese di Lede era andato con tutta la oste formidabile, che comandava, egli è d’uopo di sapere, che stava a cuore delle potenze impegnate a non permettere che gli Spagnuoli allignassero in Sicilia, di mantenere questo castello nella divozione del re Vittorio Amedeo. Il marchese Adorno, dopo di avere evacuata la Cittadella di Messina, vi si era reso colle sue truppe, che sortite con tutti gli onori militari, poteano restare nel servizio del loro sovrano.
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