Vi si era spedito da Napoli il conte Caraffa generale della cavalleria, che avea seco recato alcune compagnie di soldati; ed essendo il mare libero per la nota disfatta dell’armata navale di Spagna, arrivavano alla giornata con sicurezza delle tartane cariche di soldati, e di viveri per soccorrere quella piazza. Varie furono le scaramuccie ne’ mesi di ottobre, novembre, e dicembre, e al principio dell’anno 1719 fra gli Spagnuoli, e i Savojardi assistiti ancora dalle truppe cesaree: e qualche volta con molta effusione di sangue; ma ciò nonostante il castello si difendea con vigore, sebbene a lungo andare avesse dovuto soccombere, se non giungeva un’armata, come diremo, che facesse fronte allo esercito spagnuolo (2128).
Avendo la Spagna ricusato di aderire al progetto fattole dalle tre potenze d’Inghilterra, di Francia, e dello imperadore, ed essendosi il re Vittorio contentato di ricambiare la Sicilia colla Sardegna, fu stabilita fra questi potentati la così detta quadruplice alleanza, che fu pubblicata a’ 9 di gennaro 1719, e per cui fu intimata la guerra a Filippo V. Non si scosse lo Alberoni alla vista di tanti, e così formidabili nemici, e colla sua politica tenne tali segreti maneggi (2129), che, se la fortuna gli fosse stata favorevole come prima, avrebbe certamente deluse le mire de’ principi, che aveano intimata la guerra al suo sovrano, ed avrebbe reso questi così potente, che gli avrebbe fatto conseguire quella monarchia universale, a cui agognarono, ma non poterono giammai arrivare, i re di Spagna della casa d’Austria.
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