Un’armata di diciotto mila uomini (2132) tra fanti, e cavalieri erasi radunata in Napoli, che dovea esser comandata dal conte Claudio Florismondo di Mercy, allievo del famoso principe Eugenio, e uomo pieno di ardore militare. Partì la flotta, che la conducea, da Baja ai 23 di maggio, scortata da alcuni vascelli inglesi, ed a’ 28 dello stesso mese arrivò nella marina di Patti. Sbarcato lo esercito, senza trovare veruna resistenza, marciò verso l’Oliveri, ed ivi si accampò. Al primo avviso di questo sbarco, e della marcia fatta dal conte di Mercy, capì il marchese di Lede, ch’ei avesse in mira di assalire improvisamente la città di Messina, mentre egli stavasene occupato allo assedio, o blocco del castello di Milazzo; e per impedirnelo, si ritirò precipitosamente da quel blocco, e marciò verso Castroreale, e Barcellonetta, per opporsi al passaggio degli Alemanni. Così fu liberato il castello di quella città; e la guarnigione, dopo la partenza degli Spagnuoli, entrando nel campo, ebbe il piacere di trovarlo abbondante di viveri, di bagagli, e di attrezzi militari, che la frettolosa partita non avea permesso di trasportare. Da Castroreale passò il vicerè a Francavilla, ch’era il posto più importante, così per fortificarsi, come per impedire ogni approccio de’ nemici; e intanto scrisse dappertutto per avere de’ rinforzi, ad oggetto di accrescere la sua armata.
Da Palermo gli furono spediti cinquecento uomini di cavalleria, che partirono agli 8 del seguente luglio. Avea egli anche richiesti i quattro mila fanti, ch’erano di guarnigione ne’ nostri castelli, ma vi si oppose il conte di s. Marco pretore: rappresentando che non era conveniente il lasciare la capitale sfornita di soldatesche; la di cui istanza fu anche appoggiata dal consultore Narbona.
| |
Napoli Claudio Florismondo Mercy Eugenio Baja Patti Oliveri Mercy Lede Messina Milazzo Castroreale Barcellonetta Alemanni Spagnuoli Castroreale Francavilla Palermo Narbona
|