Fu dato orecchio alla loro supplica; si fece alto al bombardamento, e Messina si rese a discrezione, come lasciò registrato il Mongitore (2142), o piuttosto, come scrisse l’Amico (2143), capitolò col comandante tedesco a ragionevoli condizioni. Fu sottoscritto il trattato a’ 9 di agosto, e nel dì di appresso entrato lo esercito alemanno in città, il Mercy ricevette gli omaggi di fedeltà da’ Messinesi a nome dello imperadore, distribuì ne’ luoghi opportuni le sue truppe, e imprese lo assedio di Mattagrifone, e del Castellaccio, ch’ebbe in potere a’ 14 dello stesso mese. Siccome trovò la città sprovista di viveri, ne fe subito venire dalla vicina Calabria, per cui furono abbondantemente satollati gli abitanti (2144).
Restavano a conquistarsi la Cittadella, il regio palagio, e il forte contiguo di s. Chiara. Gli Austriaci, mentre assediavano Mattagrifone, e il Castellaccio, aveano del pari fatte giocare le loro batterìe contro la fortezza di s. Chiara, e contro il palagio reale, dove sapeano che vi era una non indifferente provvigione di viveri, ch’era molto necessaria alla città. Furono dati molti assalti, ma sempre inutilmente, e con perdita, senza vicina speranza di conquistarli: quando improvisamente nel dì 19 di agosto furono abbandonati dagli Spagnuoli, che non potendovisi più sostenere, si ritirarono alla Cittadella (2145). Padrone il Mercy di tutte le altre fortezze, rivolse i suoi pensieri ad assediare questa, ch’era la più formidabile. Fe dunque inalzare de’ terrapieni, su de’ quali dispose l’artiglieria; fe fare delle trincee, e delle palizzate attorno ad essa; e dispose ogni cosa secondo le regole militari per farne lo acquisto (2146).
| |
Messina Mongitore Amico Mercy Messinesi Mattagrifone Castellaccio Calabria Cittadella Austriaci Mattagrifone Castellaccio Spagnuoli Cittadella Mercy
|