Niccolò Pignatelli vicerè per l’augusto Carlo VI in Messina, e dove comandavano gli Austriaci.
      Divisa la Sicilia, parte in potere degli Alemanni dopo l’acquisto di Messina, e delle città, e terre vicine, e parte nelle mani degli Spagnuoli, vi furono due viceregnanti: l’uno che continuava a governare le città soggette alla Spagna, cioè il marchese di Lede, e l’altro, che governava i paesi conquistati dalle armi cesaree. Del conte Maffei, che dovea reggere quella porzione della Sicilia, che non era ancora soggetta nè agli uni, nè agli altri, le nostre storie non ci fanno più menzione: [508] o egli sen’era partito, stante la convenzione stipulata in Londra dal re Vittorio, o più non erano eseguiti i di lui ordini. Il vicerè che comandava in Messina, e ne’ luoghi soggetti a S. M. Cesarea, era Niccolò Pignatelli, duca di Monteleone, destinato dallo augusto Carlo VI a questa carica, dacchè cadde la città di Messina. Arrivò egli in questa a’ 12 di novembre, e nel giorno seguente prese il solenne possesso nella cattedrale nella solita forma. Noi non abbiamo nei nostri archivî nè la cedola imperiale, nè l’atto del possesso di questo cavaliere. Siccome non era questi conosciuto per vicerè nella nostra valle di Mazara, e il nostro protonotaro stava presso il vicerè spagnuolo il marchese di Lede, così non furono queste carte presentate nè a quel ministro, nè nelle nostre officine di Palermo, e perciò ci è ignoto dove mai fossero restate.
      Il conte di Mercy avea prevenute le marce del marchese di Lede; imperocchè dato il possesso del viceregnato al duca di Monteleone, si dispose a far partire parte dello esercito alemanno per conquistare le piazze possedute dagli Spagnuoli, e a’ 23 di novembre fe imbarcare le truppe che vi destinava, le quali scortate dalla flotta inglese, a’ 25 dello stesso mese arrivarono alle viste di Palermo.