Tutti questi ordini del pretore si eseguirono allo istante nel dì 21 di aprile. In questo giorno comparvero verso Malaspina seicento Alemanni, che forse erano stati distaccati, per spiare gli andamenti degli Spagnuoli, ed osservare le loro trincèe. Furono questi attaccati dalle truppe, che stavano nei trinceramenti; la zuffa fu micidiale dall’una, e dall’altra parte; ma i Tedeschi furono obbligati a ritirarsi. Maggior vantaggio trassero questi nel seguente giorno 22 a Sferracavallo. Si erano ivi fatti alzare dal marchese di Lede alcuni rivellini, e vi si era collocata una buona guarnigione, per impedire i progressi delle truppe del Mercy. Dal campo cesareo fu mandato a quella volta un distaccamento per occupare quel posto. Gli Spagnuoli bravamente si difesero: ma finalmente furono obbligati a ritirarsi, e ad abbandonarlo. La detta zuffa fu sanguinosa, e durò qualche ora. Molti vi restarono estinti, e in maggior numero furono i feriti. Vuolsi, che degli Alemanni vi restassero intorno ad ottanta prigioni; nondimeno però furono eglino i vincitori, e si avanzarono fino alla chiesa di s. Lorenzo nella contrada de’ Colli (2165).
Questo era il sito, che il conte di Mercy avea scelto per accamparsi; e infatti nel dì 23 seguente arrivò in quella campagna tutta la intera oste alemanna, e si distese dalle radici del monte di Bello Campo fino al monte Erta, che noi chiamiamo Pellegrino, verso la valle detta del Porco. Erano gli eserciti così postati l’uno, e l’altro alla distanza di non più che un miglio, e mezzo.
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