Il Portocarrero colla sua umanità, e colla dolcezza dei suoi costumi si attrasse sul principio del viceregnato la universale benevoglienza de’ Siciliani. Passavano eglino dal governo di un vicerè altiero, ed indolente, a quello di un cavaliere gentile, e intento al benefizio del pubblico; e perciò ne erano oltre modo lieti. Volle questo governante visitare tutte le fortezze del regno; e perciò intrattenutosi in Palermo per tutto il mese di ottobre, ne partì a’ 3 del seguente novembre: ma si fermò in questa visita poco tempo, e da poi ritornò nella capitale, dove arrivò a’ 2 del mese di dicembre.
Fu l’anno seguente lietissimo per la città di Palermo. Il ritorno di Mr. Gasch avvenuto a’ 4 di maggio (2187), e poi quello accaduto nel seguente luglio del di lui vicario generale Mr. Sidoti (2188), rallegrarono estremamente i cittadini, e fu tale la gioia, che contro ogni costume fu per il ritorno del pastore cantato solennemente il Te Deum nella cattedrale, e perfino rimbombarono le artiglierie dei bastioni della città. Il marchese [519] di Almenara conservò per questo santo prelato, e per il di lui vicario un’alta stima.
Scorso il triennio dall’ultimo parlamento, il vicerè determinò di convocarne un nuovo, e ne intimò l’apertura per i 6 del mese di novembre. Rappresentò egli nel detto giorno le spese ingenti, che fatte avea il regio erario così per il mantenimento delle truppe, come per risarcire le fortificazioni del regno, che ei l’anno antecedente visitate avea, le quali nella guerra passata si erano per tutto rovinate, e dimandò, che per risarcirsi, oltre i donativi ordinarî, si offerisse all’augusto imperatore un sussidio straordinario simile a quello che gli si era offerto l’anno 1720 (2189). Furono condiscendenti gli ordini dello stato, e a’ 13 del mese offerirono a S.M.C. oltre i consueti donativi, altri seicento mila scudi liberi all’augusto principe, e giusta la distribuzione stabilita negli atti di questo parlamento, la quale presso a poco fu simile a quella, che si era fissata nello antecedente (2190): e inoltre fu fatto il solito regalo a S.E., al suo cameriere, e a’ regî uffiziali.
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