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      Fu data questa risposta a’ 26 dello stesso mese, e furono del pari accordate al vicerè le oncie mille, e i soliti regali al di lui cameriere, e agli uffiziali. Le grazie richieste in questo parlamento furono molte, ed utili al regno, che furono rimesse alla corte di Vienna. Si cercava 1° che tutti i benefizî ecclesiastici del regno fossero concessi ai nazionali, come si costumava in quello di Napoli, e ciò ad oggetto, che il denaro circolasse per la Sicilia. Questa grazia simile a quella dimandata nello antecedente parlamento straordinario dal senato, ebbe lo stesso infelice esito: 2° che si fabbricasse di nuovo la moneta di argento, ch’era per tutto il regno mancante: 3° che si costituisse un tribunale di commercio, che con sovrana autorità disponesse i mezzi necessarî per lo accrescimento de’ seminamenti oramai decaduti, che risecasse gli abusi, e gl’inconvenienti nati nel traffico, che riducesse in miglior forma la negoziazione, e che avesse il diritto di risolvere palatinamente tutte le controversie intorno al commercio, come costumavasi da’ magistrati di Genova, di Marsiglia, e delle altre principali piazze. Noi vedremo in questo istesso libro, che la istituzione del richiesto tribunale, che allora non si ottenne, fu poi fatta dal defunto Carlo III re di Spagna, e allora nostro sovrano, e che poi questo monarca per lo eccessivo potere, che codesto tribunale indipendente si era usurpato, fu costretto a limitarne l’autorità: 4° finalmente dimandò, che S.M.I. si compiacesse di accordare le altre grazie richieste negli antecedenti parlamenti, e ancora non concesse.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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