Ora il Portocarrero negli ultimi anni del suo viceregnato si spogliò affatto delle cure del governo. Avendo conosciuto in Messina Mr. Jacobo Perlongo, uomo dotto nelle sacre, e nelle profane scienze, concepì un certo particolare gusto per questi studî, lo prese per maestro, e applicossi interamente a studiare le lezioni, che gli dava questo letterato. Fu tale il piacere che vi trovava, che lasciando che gli affari del regno fossero dispoticamente regolati da Mr. Rifos suo consultore, e dal conte Antonio Quiros suo segretario, non di altro si occupava, che delle istruzioni, che gli dava il suo maestro. Noi abbiamo veduto nel fatto del principe di Poggioreale, qual figura mortificante abbia egli fatto di mancatore di parola, per essersi lasciato condurre dai suoi ministri, e potrebbonsi apportare altri fatti della stessa forma, che mostrano ch’ei negli ultimi anni del suo governo non fu vicerè, che di solo nome. Questo cavaliere, abbandonate di poi le cure secolaresche, abbracciò lo stato ecclesiastico, si fe prete, e andò a starsene in Roma; dove noi lo abbiamo conosciuto prelato, e poi lo abbiamo veduto promosso dalla S.M. di Benedetto XIV alla sacra porpora.
CAPO XI.
Cristofaro Fernandez de Cordova conte di Sastago vicerè.
Lo imperatore Carlo VI volendo dare un successore al marchese di Almenara nel governo di Sicilia, scelse il conte di Sastago. La carta imperiale è data in Lussemburgo a’ 26 di maggio 1728 (2212), nella quale si dice, che viene eletto per un triennio. Arrivò egli in Messina a’ 20 di luglio; e di là scrisse allo Almenara, che avrebbe preso possesso del suo viceregnato a’ 28 dello stesso mese, come fece.
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