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      Il conte di Sastago, siccome si era detto, che fosse necessario il previo consenso del pontefice (2253), con viglietto della sua segretaria fin da’ 4 di novembre 1733 avea ordinato a Mr. Basile arcivescovo di Palermo e al giudice della monarchia, affinchè procurassero il consenso, il primo dei preti, e il secondo de’ regolari. L’uno, e l’altro faticarono invano, non avendo potuto riuscire ad indurveli. Il vicerè nondimeno ne scrisse a Roma al cardinal Cienfuegos, ministro imperiale, cui mandò la rappresentanza dello arcivescovo, che dichiarava ch’erano state inutili le sue pratiche, e che il solo capitolo della cattedrale aderiva alla dimanda. Il cardinale chiese tuttavia il permesso al papa, e l’ottenne. Avuta questa licenza, il conte di Sastago spedì un ordine alla deputazione delle nuove gabelle, imponendole di pagare al regio erario lo Scasciato, che dovea darsi agli ecclesiastici nell’agosto venturo di questo anno 1734. La deputazione se ne scusò sotto il ragionevole pretesto, che il denaro non esistea, dovendosi pagare questa franchigia colle gabelle, che si sarebbono esatte nel detto mese, e poi soggiunse nella sua consulta, che il papa, accordando il permesso, supponea il consenso degli ecclesiastici, che nondimeno mancava. Il vicerè fe esaminare la risposta della deputazione alla giunta dei presidenti, e consultore, la quale fu di avviso, trattone il presidente della gran corte, che opinò diversamente, che malgrado la renitenza degli ecclesiastici, si dovesse la deputazione obbligare al pagamento; e così fu ordinato dal conte di Sastago.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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