Nondimeno nel dì 24 di gennaro fu tenuto un congresso, in cui intervennero i tre presidenti, della G. C., del real patrimonio, e del concistoro, e Giuseppe Papè principe di Valdina protonotaro del regno, i quali, esaminato il dispaccio, non si sa il perchè (2287), furono di accordo, che si dovesse il detto [543] marchese riconoscere come presidente per S.M. in questo regno di Sicilia, e come comandante generale delle sue armi in esso, dandosegli il suddetto titolo di eccellenza (2288).
Standosene intanto il marchese di Grazia Reale in Messina al comando politico, e militare, in Palermo faceansi i necessarî preparamenti per la venuta del re, e per la sua coronazione. Fino dall’anno antecedente si erano date dal real patrimonio le disposizioni, acciò ogni cosa fosse pronta. Noi abbiamo una determinazione di questo magistrato de’ 12 di dicembre 1734, colla quale fu prescritto tutto ciò, che dovea farsi per ricevere, come era decente, un così gran principe, e furono eletti gli artefici per eseguire la volontà del tribunale. Fra le provvidenze date le principali furono: 1° che si preparasse un nobil quartiere per S.M.: 2° che la regia galleria, la quale serve alle pubbliche funzioni, si pingesse nuovamente, e vi si mettessero i ritratti de’ nostri legittimi sovrani, cominciandosi dal conte Ruggiero, e sino al nuovo re Carlo III allora regnante: 3° che l’ampia scala interiore del regio palagio dalla parte di occidente fosse adornata di marmi tratti dalla montagna di Gallo, e con gradini interi, come al presente si osserva, e balaustrato della stessa pietra: 4° che dalla parte di oriente, dove è l’altra porta, detta di s. Michele, si formasse una strada, per cui potesse il sovrano salire in carrozza sino a’ regî appartamenti; e 5° che la vasta piazza dirimpetto il real palagio fosse tutta appianata.
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