Pagina (1238/1481)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era egli partito da Messina con un numeroso stuolo di soldatesche per mare, ed era sbarcato a Catania, dalla quale città prese poi la strada per terra, per condursi ad eseguire la sua commissione. Arrivato in Siracusa, ne formò tosto lo assedio. Era il Roma valente capitano; avea seco un presidio di mille soldati, e stava in una rispettabile fortezza, sebbene antica, ma capace di far sudare gli assedianti. Fu d’uopo adunque al marchese di Grazia Reale, cui era stata confidata questa difficile impresa, d’impiegare tutte le regole dell’arte militare, per indurre quella guarnigione a rendersi. Durò lo assedio per tutto il mese di maggio, e finalmente al primo di giugno il comandante Roma, avendo perduta ogni speranza di soccorso, vedendosi mancare le provvigioni da bocca, e considerando che tutta già quasi la Sicilia era in potere del re Carlo, amò meglio di capitolare colle stesse onorevoli condizioni accordate al Lobcovitz, quando rese la Cittadella di Messina. Lo stesso giorno adunque entrarono gli Spagnuoli al possesso delle fortificazioni esteriori, ed a’ 15 fu loro consegnata la piazza (2300). Il corriero apportò la notizia della capitolazione, e della consegna dell’esterne fortificazioni a’ 4 del ridetto mese, e immediate ne fu dato lo avviso a’ cittadini collo sparo delle artiglierie de’ castelli, e baluardi. Al giorno poi fu cantato nella cattedrale l’inno ambrosiano in rendimento di grazie a Dio per questo fausto avvenimento, cui il religiosissimo sovrano non lasciò d’intervenire (2301).


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



Appendice - Indici - Note




Messina Catania Siracusa Roma Grazia Reale Roma Sicilia Carlo Lobcovitz Cittadella Messina Spagnuoli Dio