Di questa clementissima risoluzione del re diede conto il marchese di Monteallegro al presidente del regno, marchese di Grazia Reale, e duca della Conquista, con real carta de’ 19 di novembre 1735, soggiungendo, che il re avea scelto per presidente della giunta il vecchio principe di Palagonia, Francesco Ferdinando Gravina, per cui egli, e la corte tutta avea una singolare stima, e in cui concorrevano tutte le qualità per una così orrevole carica (2319). Comunicò questa sovrana deliberazione il marchese di Grazia Reale ai deputati del regno, con viglietto de’ 24 novembre, i quali ne restarono lieti, massimamente per la ottima scelta, che il re da sè fatta avea, del principe di Palagonia, ch’era il più ragguardevole personaggio della nobiltà siciliana, e vennero a stabilire lo assegnamento de’ cinque mila scudi annuali esibiti nel 1720. Siccome però di questo singolare cavaliere potea dirsi col poeta,
Rara avis in nobis, nigroque simillima cygno,
e potea in avvenire accadere, che da certuni, che agognassero a questo sublime posto, si facessero delle cabale alla corte per ottenerlo, nonostante che non avessero i talenti necessarî per occuparlo, la deputazione istessa supplicò S.M., affinchè si degnasse colla innata sua clemenza di concederle, che potessero i deputati nelle future vacanze (2320) nominare quei soggetti, che stimerebbono i più idonei per questa carica, fra’ quali avrebbe il re scelto a suo arbitrio colui, che meglio gli fosse sembrato. Il magnanimo Carlo accordò quanto richiedeva, e il marchese di Grazia Reale, cui fu comunicata la reale benigna risposta dalla segretaria di stato sotto i 14 gennaro 1736, la partecipò alla deputazione a’ 26 dello stesso mese (2321).
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