De’ nostri non allora, ma alquanto più tardi, ebbero il cordone di quest’ordine i due principi di Butera, e di Palagonia (2345).
Per lo arrivo della regina in Napoli si celebrarono in Palermo pompose feste por tre dì continovi, cioè ne’ giorni sesto, settimo, ed ottavo dello stesso mese di luglio. Oltre le sacre, per le quali fu ringraziato Dio per questo fortunato avvenimento in tutte le chiese, e particolarmente nel duomo, dove assistette agl’inni di grazie, e alla solenne messa il vicerè col senato, col sacro consiglio, e colla nobiltà, tenendovi la cappella reale, vi furono le illuminazioni per la città, i giuochi del toro, gli artifizî da fuoco, i dialoghi in musica, e due feste, l’una tenuta dal vicerè nella galleria del regio palagio, e l’altra dal pretore nella casa senatoria. Evvi alle stampe una distinta relazione di questi festeggiamenti, scritta dal segretario del senato Pietro la Placa (2346).
Fu finalmente conchiusa la tanto desiata pace fra lo imperadore, il re Cristianissimo, il re Cattolico, il re di Sardegna, e il nostro re, che fu trattata in Vienna, dove intervennero i plenipotenziarî degli altri principi. In essa, per quel che ci appartiene, il nostro sovrano fu riconosciuto per legittimo re dei due regni di Sicilia, e di Napoli, e per signore delle piazze marittime di Toscana, che sono volgarmente dette i Presidî. Sebbene questa si fosse sottoscritta in Vienna fino da’ 18 di novembre dell’anno 1738, nondimeno, dovendosi approvare da tutte le potenze, che vi si trovavano interessate (2347), passò qualche tempo fino che si fossero ottenute tutte le necessarie sottoscrizioni; e perciò non ne arrivò la certa notizia in Palermo, se non nel mese di agosto del seguente anno 1739. Il principe Corsini ordinò, che a’ 30 dello stesso mese dal pubblico banditore nella capitale si pubblicasse questo trattato, e che si rendessero nel dì 29 antecedente le dovute grazie a Dio nella cattedrale, dove egli venne in isfarzosa gala, e assistè a questa sacra funzione, e alla messa pontificale, che fu dallo arcivescovo celebrata (2348).
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