Fu questo mese, e lo antecedente lietissimo in Palermo per la quantità delle feste, che vi si celebrarono. Avea la regina Maria Amalia già date prove della sua fecondità, avendo partorito ne’ primi di ottobre una bambina, cui fu posto il nome di Elisabetta, ch’era quello della regina di Spagna, madre del re, e sebbene al primo avviso, che ne venne nella capitale, si fossero fatte le solite dimostrazioni, rendendosi le dovute grazie all’Altissimo, illuminandosi la città, e rimbombando le artiglierie de’ castelli, nondimeno le solenni feste, che furono ordinate dal monarca per questa fausta nascita, dovendosene fare i preparamenti, furono differite sino a’ seguenti mesi di novembre, e di dicembre, avendo il principe Corsini destinato il principio a’ 24 del primo di questi mesi, ch’era appunto il dì natalizio della istessa regina. Questi festeggiamenti, che durarono dodici giorni, sino a’ 5 di dicembre, furono descritti dal segretario del senato Pietro la Placa, e resi pubblici colle stampe. Noi perciò, dispensandoci dal darne un minuto dettaglio, diremo solamente, che questi furono misti di sacro, e di profano; giacchè, oltre le cappelle reali alla cattedrale, e le divote processioni per la città, vi furono una solenne cavalcata, cui intervenne il vicerè istesso, il senato, la nobiltà, e il sacro consiglio, varie corse di barberi, a’ quali furono assegnati ricchi premî (2356), artifizî di fuoco, fontane perenni di vino, rappresentazioni in musica, salve reali, fuochi di gioia per la città, e veglie nel regio palagio, nella casa senatoria, e in quella del capitano.
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