Ubbidendo a’ [566] sovrani comandi convocò questi il parlamento straordinario per i 15 di novembre dell’anno 1742, e rappresentò a’ parlamentarî la necessità, in cui trovavasi il re, di fortificare, e difendere le piazze de’ suoi regni ne’ presenti disastri della guerra, che soffrivano varie provincie di Europa, potendo le medesime essere soggette a qualche improvviso insulto, e di provvedere le guarnigioni delle necessarie munizioni da bocca, per essere in istato di resistere. I parlamentarî volentieri aderirono al piacere del re, ed accordarono al medesimo un sussidio di dugento mila scudi da pagarsi in due anni, e secondo la distribuzione, ch’eglino fecero, compreso ancora il solito dono, che sogliono godere i viceregnanti, il loro cameriere maggiore, ed i regî uffiziali (2369). In questo parlamento fu fatto un atto, per cui fu dichiarato capo del braccio ecclesiastico, e deputato del regno Mr. Domenico Rossi, arcivescovo di Palermo, sotto il pretesto, che Mr. Trigona, vescovo di Siracusa, dovea risedere nella sua diocesi, dove allora si ritrovava (2370).
Avea il re per la maggiore facilitazione del commercio eretti varî altri magistrati intenti al medesimo in diverse città marittime, cioè in Messina, in Trapani, in Girgenti, alla Licata, a Sciacca, ed a Termini, che furono detti consolati di mare, e furono dichiarati dipendenti dal supremo magistrato. Ma così questo supremo tribunale, come i subalterni abusavano di loro autorità, riferendo al genere di commercio ogni cosa, e spogliando della loro autorità tutti gli altri magistrati.
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