Dichiarò di poi, che quest’assemblea fosse indipendente da qualunque altro tribunale, o magistrato del regno, e che privativamente avesse la ispezione della sanità sopra tutta la Sicilia, e le isole aggiacenti, con suprema ed assoluta podestà, e che tutte le altre deputazioni formate nelle città marittime fossero soggette a questa generale, e dalla medesima fossero dipendenti. Prescrisse insieme le leggi, colle quali volle, che in avvenire si dirigesse la suprema deputazione in questo grande interessantissimo affare. Furono comunicati i sovrani oracoli dal vicerè principe Corsini, che si era molto cooperato colle sue consulte ad ottenerli, e le prescritte ordinazioni furono promulgate colle stampe, e partecipate a tutto il regno.
Mentre la Italia era oppressa dallo incendio della guerra fra Gallispani, e gli Austriaci, e questi, pacificatasi la regina di Ungheria col re di Prussia, cominciavano ad avere sopra quelli una considerabile soperiorità, il nostro re continuava a recar dei vantaggi, non meno al suo regio erario, che agl’interessi dei particolari suoi sudditi. Grandissimi erano i contrabandi, che si faceano in Sicilia nelle introduzioni, ed estrazioni delle merci, e precisamente del tabacco, di cui allora davasi a gabella il diritto privativo di venderlo. Erano in verità destinati i giudici per i medesimi contrabandi, cioè il consultore del vicerè per quelli del tabacco, e il giudice della dogana per quelli delle altre merci. Ora accadea, che dolendosi, o il fisco, o i particolari delle sentenze proferite contro di loro, ne appellavano al tribunale del regio patrimonio.
| |
Sicilia Corsini Italia Gallispani Austriaci Ungheria Prussia Sicilia
|