Siccome poi il conte di Prades, gran prefetto del supremo tribunale del commercio, avea fin dall’anno 1743 rinunziata questa carica, la quale non era stata fino allora provveduta, pensò il monarca di sopprimerla, e volle che in avvenire fosse capo di questo tribunale il presidente del concistoro, restringendo con certi limiti il potere di questo tribunale.
Mentre il re Carlo era intento a felicitare i suoi popoli, ebbe la dispiacente notizia della morte di Filippo V suo padre, trapassato a’ 9 di luglio di questo anno, la quale gli riuscì sensibilissima. Volendo egli rendere gli ultimi doveri al suo real genitore, con dispaccio de’ 17 del mese di settembre ordinò, che si celebrassero reali, e pompose esequie al medesimo nella capitale, nella stessa forma, come si erano fatte nella morte di Carlo II. Il vicerè principe Corsini sotto i 27 dello stesso mese ne mandò l’ordine al tribunale del real patrimonio, e fattisi i necessarî preparamenti nella chiesa cattedrale, a’ 15 di gennaro dell’anno seguente 1747 si principiarono a celebrare i divini uffizî, cominciandosi dal vespro, e dal matutino de’ defonti, collo intervento di S.E., del sacro consiglio, del senato, della deputazione del regno, e della nobiltà. Nel giorno seguente poi fu cantata la solenne messa dallo arcivescovo, avendo il vicerè tenuta cappella reale, dopo la quale fu recitata una funebre eloquente orazione dal sacerdote Vincenzo Pupella in lode del morto monarca. Continuarono quest’esequie per altri otto giorni, compiendosi i novendiali.
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