Fu anche egli incolpato di un segreto amoretto con Maddalena Parigi, canterina del teatro di Palermo, per la quale ebbe molta considerazione, avendo alle istanze di essa accordate delle grazie, che non vi ha memoria, ch’ei avesse mai fatte. Queste furono le cagioni, per cui il virtuoso re Carlo cambiò di sentimenti riguardo a questo cavaliere, e lo richiamò dal viceregnato di Sicilia, che avea così lodevolmente ne’ primi anni esercitato.
CAPO XVII.
Eustachio duca di Laviefuille vicerè.
Lo eletto successore nel viceregnato al principe Corsini fu Eustachio, duca di Laviefuille, ch’era generale proprietario delle armi nel regno di Sicilia, e capitan generale dei reali eserciti di S.M. Gliene fu spedita la real cedola ai 27 di febbraio dell’anno 1747 (2384). Arrivò questo cavaliere in Palermo a’ 13 di marzo, e prese la sua abitazione, giusta il consueto alla Quinta Casa, dove volendo far precedere la partenza del suo antecessore, vi si trattenne fino a’ 18 dello stesso mese. In detto giorno adunque montò questo duca nel suo cocchio, e portossi al real palagio, e preso il principe Corsini, lo condusse fino alla Garita, dove questi s’imbarcò, e andò a bordo di un vascello, che dovea portarlo in Napoli, per riprendere lo impiego di cavallerizzo maggiore in quella corte, che tuttavia conservava durante il viceregnato. Partito il Corsini, il nuovo vicerè entrò nella carrozza del senato, e recatosi alla cattedrale, prese il possesso nella forma, che più volte abbiamo additata (2385), dopo il quale si portò al regio palagio.
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