Altre utili determinazioni contiene la mentovata legge, che dai curiosi possono leggersi nel tomo IV della collezione delle prammatiche alla pagina di sopra notata.
Non furono molto fortunati i primi anni di questo vicerè, riguardo all’abbondanza dell’annona. Quando egli venne a questo governo, trovò che la raccolta dell’anno antecedente IV indizione 1746-1747 era caduta assai male; dopo il suo arrivo la stagione non promettea una messe migliore. In fatti nel principio del di lui governo si cominciò a sentire la penuria de’ grani, i quali di giorno in giorno divenivano più cari. Fu creduto allora, come spesso si sospetta, che cagionassero la carestia i possessori dei grani, i quali li aveano seppelliti, sulla fiducia di arricchirsi, se l’annata era sterile, come ve n’era l’apparenza. Per occorrere alle immaginate frodi di costoro, il duca di Laviefuille fin da’ 12 di aprile con suo viglietto viceregio destinò due vicarî generali, cioè il principe di Villafranca per la valle di Demona, e il principe di Pandolfino per le due di Noto, e di Mazara, affinchè facendo le più esatte ricerche, iscuoprissero i frumenti occultati, ed obbligassero coloro che li possedevano, a venderli ad un discreto prezzo. Per quanto questi cavalieri si fossero affaticati, non trovarono che pochi frumenti, i quali non erano sufficienti per satollare le città, e le terre del regno per la detta indizione, e molto meno per la indizione quinta, che si aspettava, se la raccolta, come si temea, era infelice.
Fu infatti questa scarsissima, e perciò nello entrare il verno si videro comparire dalle terre del regno nella capitale molti regnicoli, e fra questi uno non indifferente numero di poveri mendicanti, che vi venivano per trovarvi la propria sussistenza.
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Laviefuille Villafranca Demona Pandolfino Noto Mazara
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