Del resto egli non visse più lungo tempo. La età sua decrepita, e la sua non valida complessione lo trassero a morte dopo una lunga, e tormentosa malattia di vessica. Spirò egli la sera de’ 7 di maggio sulle ore cinque della notte. Furono i di lui funerali celebrati con una pari pompa, con cui furono fatti quei per il duca di Laviefuille, che noi accennato abbiamo di essere alle stampe, solo che la bara fu portata da quattro colonnelli. Fu egli seppellito nella chiesa de’ pp. Cappuccini, fuori la porta Nuova della città.
      Da che si era saputa in Napoli la morte del duca di Laviefuille, e la destinazione da esso fatta di presidente del regno nella persona del conte Grimau, fu considerato dalla corte che questo successore, essendo decrepito, e mal sano, non avrebbe avuta una molto lunga vita, e perchè egli non avea la facoltà di scegliersi un successore, provvide il re sin d’allora, chi dovesse governare il [590] regno nel caso di morte. A’ 18 dunque di agosto dello anno antecedente 1754 fu spedito il dispaccio, per cui Mr. Marcello Papiniano Cusani, arcivescovo di Palermo, veniva eletto, nel caso che mancasse il Grimau, presidente del regno, e capitano generale (2416). Questo dispaccio fu mandato con sopracarta al protonotaro del regno, il duca di Giampilieri, con lettera, in cui si ordinava, che morto il Grimau, lo aprisse, e lo consegnasse a chi appartenea. Avendo dunque questo cavaliere aperto il plico, vi trovò la cedola reale, e andò subito a presentarla al ridetto monsignore, ch’era in campagna, il quale recatosi in città a’ 9 dello stesso maggio, prese possesso della nuova carica (2417), e nel giorno 12 nella occasione de’ funerali del suo antecessore tenne la prima, e l’unica cappella reale (2418).