In questo istesso giorno furono liberati dalle pubbliche carceri molti rei di delitti non capitali, o che stavano in prigione per debiti, giusta l’indulto promulgato per ordine dello stesso vicerè sotto li 5 dello stesso mese di aprile. La sera poi il ridetto marchese Fogliani colla solita sua splendidezza diede nella galleria del regio palagio una magnifica festa di ballo, e vi fu, oltre la illuminazione per la città, un triplice sparo delle artiglierie, così de’ castelli reali, che delle fortezze urbane. Nè lasciarono i nostri poeti di celebrare questa acclamazione co’ loro poetici componimenti (2432).
      Varie altre feste furono fatte in questo, e nel seguente mese per l’arrivo della signora Anna Barbazzi Sforza milanese sposa del marchese Soragna, nipote di S.E. il vicerè, dama di molto spirito, e assai gentile. Il marchese Fogliani per tre sere continove volle che nel quartiere di esso marchese fosse ricevuta la nobiltà, e trattata generosamente; dopo i quali giorni i duchi di Pratoameno, di Villarosa, di Montalbo, e di [599] Sperlinga tennero ciascheduno nella propria casa delle feste di ballo in contemplazione della venuta di questa amabile nipote di S.E., che gradì estremamente gli onori, che si faceano alla sua famiglia.
      Altre feste furono fatte nella capitale nel seguente mese di luglio. Giunse nel dì 18 di esso colla squadra delle galee maltesi il balì Gaetani, dei duchi di Laurenzano, generale, affine di congratularsi con S.E. per il felice avvenimento al trono di Sicilia del nostro grazioso monarca Ferdinando III, a nome della sua religione, da cui era stato eletto ambasciadore.