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      Gli sciabecchi reali, che dovevano fabbricarsi nell’arsenale di Palermo, erano quattro. Terminati perciò i due, de’ quali abbiamo favellato, si pensò di dar mano agli altri; e perciò a’ 20 di settembre il marchese Fogliani venne al Molo col corteggio di molta nobiltà, e degli uffiziali militari, e fece la funzione di affiggere il primo chiodo agli altri due, de’ quali si era già fabbricata la ossatura. Volle indi visitare i due già fatti, ch’erano pronti alla vela, e montando a bordo dell’uno, e dell’altro, ne restò sommamente compiaciuto.
      La divisione suscitatasi fra banditi, stante il taglione pubblicato dal vicerè, cominciò a produrre quei buoni effetti, che si speravano. Giovanni Guarnaccia, che si era separato da’ suoi compagni, fu preso nel mese di ottobre nella terra di Regalbuto, e a’ 24 dello stesso mese fu trasportato colla ghirlanda in capo nelle carceri di Palermo, dove dopo pochi giorni fu condannato alle forche, e ne subì la pena nella piazza della Marina a’ 10 di novembre, una con tre suoi compagni, cioè Michele Daidone, Stefano Santocono, e Giovanni d’Amico. Tutti quattro erano giovani, e non oltrapassavano i ventisei anni. Continuavano nondimeno gli altri loro compagni a tribolare il regno, e sebbene non fossero avidi di sangue, mettendo nondimeno a contribuzione tutti i benestanti, dove rubbavano, e dove carceravano; nè rilasciavano i prigioni, se non si dava, o si promettea loro quanto ricercavano. Frequenti erano i ricorsi, che si faceano al governo dagli abitanti, che si vedevano spesso visitati da questi malandrini.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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