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      Si rivolsero di poi agli altri beni, che aveano in campagna, dove erano stati spediti de’ commissarî per prenderne possesso. Ma siccome vi era qualche sospetto, che vi fosse della roba nascosta, e che molti affittatori, o debitori avessero occultate delle partite, che doveano, perciò il marchese Fogliani con un proclama de’ 12 di dicembre, affisso per tutte le città, e terre del regno, intimò sotto la pena della disgrazia reale, e sotto la minaccia di pagare il doppio, e di soffrire altri gastighi a sè benvisti, fra il termine di otto giorni a quelli ch’erano presenti, e di 15 a coloro ch’erano lontani, di dover rivelare le robe mobili, argenti, giogali, antichità, manoscritti, scritture, bestiame, frumenti, orzi, legumi, vino, denaro, ed ogni altra cosa appartenente a’ particolari gesuiti, o alle loro comunità, che tenessero occultata o da sè, o per mezzo di persone subalterne. Promise poi a’ denunzianti, che scaduto il detto termine, avrebbono scoperto beni nascosti de’ gesuiti, e non rivelati, la quarta parte di quel che scuoprirebbono, subito che fosse ricuperato. Nonostante questo bando, sparì molto denaro: furono le librerie, e i musei spogliati delle cose più preziose; furono dimenticati ad arte molti debiti; e per lo più non a profitto degli esiliati, e a danno dello erario regio.
      Arrivati i gesuiti della valle di Mazara, fu intimato a tutti, che si preparassero alla partenza per il giorno 19 di dicembre, alle ore 22. Lo imbarco fu eseguito con un certo ordine, ma con una solennità troppo mortificante.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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Fogliani Mazara