Tornando ora a tutto il resto della storia cronologica de’ vicerè, il marchese Fogliani nel mese di marzo dimandò alla maestà del re il permesso di portarsi a Napoli, per ossequiare, e baciare la mano alla nuova sovrana, che presto vi sarebbe arrivata. Dopo la morte dell’arciduchessa Maria Giuseppa promessa in isposa al nostro monarca, fu conchiuso il matrimonio colla di lei sorella, l’arciduchessa Maria Carolina nostra regina, che dovea essere sposata in Vienna dallo arciduca Ferdinando, fratello della medesima, come procuradore del nostro re, a’ 7 di aprile. Questa notizia suscitò in molti il desiderio di portarsi in Napoli, così per riverire la padrona, come per godere delle magnifiche feste, che vi si sarebbono fatte. Fra questi fuvvi il nostro vicerè Fogliani, il quale, oltre a questi motivi, ebbe anche quello di trattare direttamente col re, già libero da’ legami della reggenza, gli affari interessanti di questo regno. Ne chiese adunque, e ne ottenne il permesso per soli tre mesi, duranti i quali fu dalla corte eletto per presidente del regno interino Egidio Pietrasanta (2463), principe di Santo Pietro, come costa dalla cedola reale segnata in Napoli a’ 3 di aprile, registrata a’ 23 dello stesso mese (2464).
Arrivò il principe di Santo Pietro a’ 10 di aprile, e poichè non dovea prender possesso, che dopo la partenza del marchese Fogliani, così egli, dopo di essere smontato privatamente al Molo, si ritirò alla villa vicina, propria del principe di Villafranca, attendendo che il vicerè s’imbarcasse.
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