Il Fogliani gli diede con suo viglietto le più ampie facoltà. Condusse questo cavaliere seco un medico di esperienza della stessa deputazione; ma giunto in Terranova restò meravigliato nel trovare quegli abitanti sani, e di consistente salute; ed esaminando da che mai fosse nata questa voce, ne scuoprì gli autori, che per fini pravi l’aveano divulgata, due de’ quali ebbe nelle mani, e condusse legati in Palermo, dove fra poco se ne ritornò.
L’anno 1773 fu infausto alla Sicilia, ed in particolare alla capitale, per gli avvenimenti funesti, che le accaddero. Era molto tempo, che si stavano preparando quei tristi giorni, ne’ quali una violenta vertigine popolare pose in iscompiglio Palermo, e il regno tutto, le di cui piaghe sono ancora vive, nè si sono potute rimarginare. Le grandi rivoluzioni, come le grandi malattie, non si formano in un tratto, ma si dispongono a poco a poco, e a passi insensibili, sebbene mostrino di divampare repentinamente. La colletta sopra le aperture, che abbiamo mentovata, lo accrescimento del prezzo de’ viveri, la carestia de’ medesimi nata dall’avarizia de’ monopolisti, affine di trarne maggior profitto (2492) irritavano lo animo della plebe, la quale ne mormorava giornalmente, e andava pensando il modo di liberarsi da codeste angarie, delle quali era incolpato il governo, ed il senato. Non mancavano de’ maligni, e degli amanti di novità, i quali fomentavano con sediziosi discorsi il malcontentamento del popolo.
Furono distratti i plebei nel mese di maggio di questo anno dalle malvagie idee, che nudrivano, allo arrivo di due galee di Malta, che giunsero nel nostro porto a’ 25 di esso mese.
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