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      La plebaglia, che calcolavasi presso a venti mila persone, era disarmata, e perciò per mettersi in istato di agire, saccheggiò prima le botteghe degli spadai, di poi tutte le altre barche, che trovavansi alla cala, o molo piccolo presso la porta detta di Carbone, dove sapea di esservi delle armi, e finalmente montò sulle case de’ particolari, chiedendo spade, pistole, archibugi, e ciò che aveano. Trovandole chiuse, minacciava di buttarne a terra le porte, di maniera che fu d’uopo per salvarsi dalle violenze di essa, di consegnargliele senza resistenza, o di buttargliele dalle finestre. Se incontravasi per sorte in alcuno, che andava pe’ fatti suoi, gli togliea subito dal fianco la spada, se l’avea. Ma ne restò provista abbastanza, quando entrando furiosamente nella casa senatoria, spogliò l’armeria della città, comunque le armi di essa fossero irruginite, e nella maggior parte inutili al loro oggetto (2512).
      Così provisti i plebei, e sostenuti dagli artigiani, che bene armati stavano dispersi per le strade, intrapresero di dar compimento a quanto aveano ideato. Una porzione di essi riprese il cannone, ch’era restato nel dì precedente presso la piazza Vigliena, e lo trasportò fino al cantone dell’arcivescovado, rivolgendolo contro il regio palagio, e in questo trasporto si videro delle bandiere spiegate con drappi presi a forza da’ mercadanti di seta, e si udirono de’ tamburri, e de’ flauti per animare i sollevati. Altri poi assalirono le case di Ambrogio Gazzini (2513), e di Salesio di Giorgio (2514); le saccheggiarono, buttando tutti i mobili dalle finestre, e incendiandoli (2515). Arrivavano di momento in momento alle orecchie dello sventurato marchese Fogliani le notizie di quanto il popolo operava, e tardi si accorse del suo inganno, e dello errore commesso, cioè di non essersi posto in sicuro la notte antecedente nel regio castello.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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Carbone Vigliena Ambrogio Gazzini Salesio Giorgio Fogliani