Furono eletti di poi due ambasciadori, l’uno a nome della deputazione del regno, e l’altro a nome del senato. Fu dalla prima scelto Giuseppe Antonio Requesens, principe della Pantellaria, ch’era stato deputato del regno, e dal secondo Girolamo Grifeo, principe di Partanna, che avea sostenuto con decoro la carica di capitano di giustizia. Si prepararono questi cavalieri per la partenza, e dopo di avere ricevute le necessarie istruzioni da quei magistrati, de’ quali erano i rappresentanti, essendo pronto lo imbarco, e i venti favorevoli, andarono a bordo condotti nella propria carrozza dallo stesso monsignore governante, e accompagnati dal pretore, e dalla più cospicua nobiltà, fra le acclamazioni del folto popolo, che si augurava dal loro valore il più desiderabile esito di questa ambasceria a favore della patria. Fu gradita dal re la destinazione de’ mentovati due cavalieri spediti dal senato, e dalla deputazione del regno, e ne mostrò il suo reale compiacimento con un dispaccio dato in Napoli a’ 6 novembre 1773 (2530).
Cadendo di poi a’ 4 di novembre il nome dello invitto Carlo III re delle Spagne, della nostra graziosa regina, e dell’allora real principe di Asturias, malgrado che le oncie dugento, che somministrava allora il regio erario a’ vicerè per simili festeggiamenti, si fossero mandate dal real patrimonio al duca Fogliani, che dimorava in Messina, non volle Mr. Filangeri privare la nobiltà della capitale di questa festa, e perciò tenne la così detta galleria nel regio palagio a proprie sue spese, dove, oltre il solito dramma in musica, trattò con lautissimi rinfreschi i cavalieri, i ministri, ed i militari.
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