Terminato il parlamento a’ 9 di luglio, fu promulgato a norma degli ordini reali nel dì seguente (2537) lo indulto accordato dal sovrano fino da’ 18 dello antecedente mese, e sottoscritto dal medesimo, per cui questo monarca alle istanze de’ due ambasciadori della deputazione del regno, e del senato, i principi di Pantellaria, e di Partanna, dopo di avere più da padre, che da giudice esaminati i fatti de’ giorni 19, e 20 del mese di settembre 1773, facendo preponderare la clemenza alla giustizia, perdonò a tutti i rei de’ misfatti sediziosi commessi ne’ mentovati giorni, di qualunque classe, professione, o foro, che fossero, e ne eccettuò solamente tre, che furono riconosciuti i più delinquenti, cioè Giuseppe Puzzo, Ignazio Sorrentino, e Francesco Maurigi, detto altrimente, come si osservò, Saturapesci, de’ quali si è favellato, che volle condannati, per lasciare qualche segno di giustizia, che servisse per trattenere il furore del popolo, e per ammonirlo della ubbidienza, che deve alle leggi.
CAPO XXII ED ULTIMO.
Monsignor Serafino Filangeri arcivescovo di Palermo presidente del regno.
La cedola reale, con cui Mr. Filangeri, ch’era stato finallora governante interino della capitale, veniva eletto presidente di tutto il regno, prescrivea che dovesse prender possesso di questa carica, dopo che avesse saputa la partenza del duca Fogliani. Arrivato adunque il corriere a’ 20 di luglio la sera, che recava lo avviso, che il marchese duca Fogliani era partito, e che già la nave, che lo portava, era arrivata allo Sciglio nel littorale di Calabria, si diedero le disposizioni [651] per il solenne possesso, che fu stabilito per il giorno 22 dello stesso mese.
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