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      » e che ha il potere di dilettare immensamente la signorina Murdstone. M’immergo in questi formaggi senza alcun risultato o lume di sorta fino all’ora del desinare, quando, diventato quasi un mulatto per la trasfusione nei pori della mia pelle di tutto il sudicio della lavagna, ricevo una fetta di pane che m’assista nella lotta coi formaggi e son considerato in disgrazia per il resto della serata.
      A tanta distanza di tempo, mi sembra che i miei disgraziati studi seguissero in generale questo metodo. Avrei potuto cavarmela bene, se non ci fossero stati i Murdstone; ma il potere dei Murdstone su di me era come il fascino di due serpenti sopra un misero uccellino. Anche quando io mi portavo benino la mattina, non conseguivo, se se ne toglie il desinare, molto; perché la signorina Murdstone non poteva vedermi un momento con le mani in mano; e se imprudentemente mi facevo sorprendere da lei senza far nulla, ella richiamava l’attenzione del fratello su di me col dire: «Clara, non v’è nulla di meglio del lavoro... da’ un esercizio al tuo ragazzo»; cosa che mi faceva di volta in volta legare a un nuovo compito, subito dopo che avevo finito il precedente.
      Quanto a qualche distrazione con altri fanciulli della mia stessa età, non c’era quasi da pensarci: la buia teologia dei Murdstone riteneva tutti i fanciulli come uno sciame di piccole vipere (benché una volta un fanciullo fosse tratto in mezzo ai Discepoli), e credeva che si contaminassero l’un l’altro.
      Il naturale risultato di questo trattamento, continuato, credo, per sei o sette mesi, doveva esser quello di farmi tristo, ottuso e ostinato; anche perché quotidianamente comprendevo di esser sempre più separato e allontanato da mia madre.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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