Colà, mentre guardavo i pacchi, gl’involti e i libri, e respiravo l’odor delle stalle (d’allora associato sempre nel mio pensiero con quella mattina), cominciò a sfilarmi in mente una serie di tremende riflessioni. Dato che nessuno fosse venuto a cercarmi, per quanto tempo mi sarebbe stato permesso di starmene lì? Sarei potuto stare fin che le mie spese non avessero superato i sette scellini? Dovevo dormir la notte in uno di quegli sgabuzzini di legno, per le merci, con gli altri bagagli, e lavarmi alla pompa del cortile, la mattina; o sarei stato messo fuori la sera, col permesso di ritornare la mattina appresso, all’ora dell’apertura dell’ufficio, ad aspettare che si venisse a cercarmi? Ammettendo che vi fosse un errore nel mio caso, e che il signor Murdstone avesse immaginato un progetto simile per liberarsi di me, che cosa avrei dovuto fare? Se mi fosse stato permesso di rimanere fino ad esaurimento dei sette scellini, non avrei potuto sperare di rimanere il giorno che avrei cominciato a morir di fame. Era facile comprendere che la cosa non sarebbe stata gradita agli avventori, e che si caricava quel Qualche Cosa d’Azzurro dello sborso delle spese mortuarie. Se me ne andavo subito e tentavo di ritornare a casa, come poter mai trovar la via, come poter sperare d’arrivar così lontano, come poter fidarsi d’altri che di Peggotty, dato che ci arrivassi? Se mi fossi presentato dallo speciale funzionario più vicino, e mi fossi offerto come soldato, o marinaio, ero tanto piccino che probabilissimamente non mi avrebbe preso.
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