– Vorrei sapere – dissi tremante – se comprereste una giacca.
– Oh, vediamo la giacca! – esclamò il vecchio. – Oh, il cuore mi brucia, fammi vedere la giacca! Oh, gli occhi e la schiena, caccia la giacca!
A questo tolse dai miei capelli le mani tremanti, che erano come degli artigli d’un uccellaccio, e si mise un paio d’occhiali che non gli facevano meno tristi gli occhi arrossati.
– Oh, quanto per questa giacca? – esclamò il vecchio, dopo averla esaminata. – Oh... gorù…quanto per questa giacca?
– Due e cinquanta – risposi, con più calma.
– Oh, i polmoni e il fegato – esclamò il vecchio – no! Oh, gli occhi, no! Oh, la schiena,no! Trenta soldi. Gorù!
Ogni volta che proferiva questa esclamazione, gli occhi sembravano volessero schizzargli dalla testa; e pronunziava ogni frase con una specie di cadenza, sempre la stessa precisa, quasi come una raffica di vento – è l’unico paragone possibile – che cominciasse piano, si rafforzasse e cadesse.
– Ebbene – io dissi, lieto d’aver fatto l’affare – datemi i trenta soldi.
– Oh, il fegato! – gridò il vecchio, gettando la giacca su uno scaffale. – Esci dalla bottega! Oh, i polmoni, esci dalla bottega! Oh, gli occhi e la schiena... gorù... non chieder denaro; facciamo un baratto!
Non ebbi mai tanta paura in vita mia, prima o dopo; ma gli dissi umilmente che volevo il denaro, e che non avevo bisogno d’altro; ma che avrei aspettato, se mai, fuori della bottega, che mi pagasse a suo comodo. Quindi uscii, e m’andai a sedere all’ombra. E vi stetti tante ore, che l’ombra diventò luce, e la luce di nuovo ombra, sempre in attesa del denaro.
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Esci
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