Ora debbo avvertirvi che una volta che voi lo scusiate, per me sarà bell’e finito: se ora vi frapponete fra lui e me, vi frapponete, signora Trotwood, per sempre. Io non scherzo, non voglio che si scherzi con me, ed eccomi qui per la prima e l’ultima volta disposto a condurlo via. È disposto a venire? Se non è disposto, e voi mi dite che non è, qualunque ne sia il motivo, in questo non voglio entrare, è già bell’e stabilito che la mia porta d’ora in poi gli sarà chiusa in faccia e che gli è aperta la vostra.
Mia zia aveva ascoltato questo discorso con la più viva attenzione, sedendo più impettita che mai, con le mani sulle ginocchia e l’occhio intensamente fisso sull’interlocutore. Quand’egli ebbe finito, ella volse gli occhi verso la signorina Murdstone, senza spostarsi da quell’atteggiamento e disse:
– Ebbene, signorina, avete nulla da aggiungere?
– Veramente, signora Trotwood – disse la signorina Murdstone – tutto ciò che potevo dire io, è stato così ben detto da mio fratello, tutto ciò che è semplice fatto è stato così chiaramente riferito da lui, che io non ho nulla da aggiungere, tranne i miei ringraziamenti per la vostra cortesia... per la vostra grande cortesia – disse la signorina Murdstone, con un’ironia che non scompose mia zia, più di quanto si potesse scomporre il cannone presso il quale io avevo dormito a Chatham.
– E che dice il ragazzo? – disse mia zia. – Sei tu disposto ad andare, Davide?
Io risposi di no, e la supplicai di non lasciarmi andare; dissi che né il signore, né la signorina Murdstone mi avevano mai voluto bene e che non erano stati mai gentili con me.
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