Che per cagion mia avevano reso infelice mia madre, che mi aveva sempre voluto tanto bene, com’io sapevo di certo, e come anche Peggotty sapeva. Dissi che avevo sofferto più di quanto si potesse credere, pensando alla mia poca età, e pregai, scongiurai mia zia – dimentico ora con quali termini, ma ricordo che in quegli istanti ero profondamente commosso – di proteggermi e difendermi per l’amore di mio padre.
– Dick, che bisogna fare di questo ragazzo?
Il signor Dick rifletté, esitò, s’illuminò e rispose:
– Fargli prendere subito la misura di un vestito nuovo.
– Dick – disse mia zia con accento di trionfo – dammi la mano, perché il tuo buon senso è impareggiabile. – Avendogliela stretta con grande cordialità, ella mi attrasse a sé, e disse al signor Murdstone:
– Voi potete andarvene quando vi piace, terrò io il ragazzo, affrontando ogni rischio. Se egli è quale me lo avete descritto, posso almeno far per lui quanto avete fatto voi. Ma io non credo una sillaba di quanto mi avete detto.
– Signora Trotwood – soggiunse il signor Murdstone con una scrollatina di spalle mentre si levava – se voi foste uomo...
– Ohibò, non dite stupidità! – disse mia zia; – e non ve le fate sentir dire!
– Che cortesia squisita! – esclamò la signorina Murdstone, levandosi. – Veramente straordinaria.
– Credete che io non sappia – disse mia zia, non dando ascolto alla sorella e continuando a rivolgersi al fratello, mentre scoteva il capo in atto di sommo disdegno: – credete forse che non sappia a che avevate ridotto la vita di quella povera e infelice piccina?
| |
Peggotty Dick Avendogliela Murdstone Trotwood Murdstone Murdstone
|