Vedevo spesso la signora Strong, che mi si mostrava sempre gentile, sia perché m’aveva preso in simpatia fin dalla mattina della mia presentazione al dottore, sia perché voleva molto bene ad Agnese, e andava e veniva con frequenza in casa nostra. Ma mi parve di notare che ci fosse fra lei e il signor Wickfield (che mi sembrava ella temesse) una certa riserva, un certo imbarazzo, che non si dileguava mai. Quando ella si tratteneva da noi la sera, rifiutava sempre d’esser riaccompagnata a casa da lui, e usciva sempre con me, invece. E a volte, mentre correvamo allegramente a traverso il cortile della cattedrale, non sperando d’incontrar nessuno, incontravamo Jack Maldon, ch’era sempre sorpreso di vederci.
La madre della signora Strong era una donna che mi divertiva molto. Si chiamava la signora Markleham; ma i ragazzi le avevano dato il nome di Vecchio Soldato, per la sua dignità di comandante in capo e la sua abilità tattica nello schierare le forze dei parenti contro il dottore. Piccola, dagli occhi acuti, usava portare, quando s’abbigliava, un eterno cappellino ornato di fiori artificiali e di due farfalle artificiali, che si libravano sui fiori. Si diceva fra noi che quel cappellino fosse venuto di Francia, e potesse solo aver la sua origine in quell’ingegnosa nazione; ma il fatto sta che appariva la sera dovunque appariva la signora Markleham; che era portato alle riunioni amichevoli in un paniere indiano; che le farfalle avevano il dono di tremare continuamente; e che, come api affaccendate, traevan il maggior vantaggio dalle ore di sole a spese del dottore.
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