– No, veramente, mio caro dottore, tu mi devi perdonare, se m’indugio tanto su questo; è una cosa che sento profondamente. Questo argomento lo chiamo la mia monomania. Tu rappresenti una benedizione per noi. Tu sei per noi il favore del Cielo!
– Che discorsi, che discorsi! – disse il dottore.
– No, no, ti chieggo scusa – ribatté il Vecchio Soldato. – In famiglia come ci troviamo, perché con l’amico signor Wickfield siamo nella massima confidenza, non posso patire d’esser contraddetta. Comincerò a far valere i miei diritti di suocera, se continui a sgridarmi a quel modo. Io sono perfettamente leale e sincera. Ciò che dico, è quello che dissi quando rimasi a bocca aperta dalla sorpresa... ti ricordi come rimasi sorpresa?... a sentirti domandarmi la mano di Annie. Non che vi fosse nulla di strano nel semplice fatto della domanda... sarebbe ridicolo dirlo... ma perché, avendo tu conosciuto il suo povero padre e avendo conosciuta lei che era appena una bambina di sei mesi, io non t’avevo mai considerato sotto quell’aspetto, e neppur come un uomo che dovesse mai esser candidato al matrimonio... semplicemente questo, sai.
– Certo, certo – rispose il dottore, messo di buon umore. – Non ci pensare.
– Ma io ci penso – disse il Vecchio Soldato, mettendosi il ventaglio alle labbra. – Ci penso molto. Ricordo queste cose per esser contraddetta, se ho torto. Bene! Allora parlai ad Annie, e le dissi ciò che era accaduto. Le dissi: «Mia cara, è venuto il dottor Strong e ti ha fatta argomento d’una bella dichiarazione e d’una offerta». Insistetti minimamente?
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