E la fanciulla che vidi quel primo giorno in casa del signor Wickfield, dov’è? Svanita anche lei. In sua vece, si aggira per la casa la perfetta immagine del ritratto, non più un’immagine infantile; e Agnese, la mia dolce sorella, come io mentalmente la chiamo, la mia consigliera ed amica, il buon angelo della vita di quanti vivono nel suo luogo di pace, di bontà, di modestia, Agnese è diventata una donna.
Quali altri cambiamenti sono avvenuti in me, oltre quelli della statura e dell’aspetto, e quelli derivatimi dagli studi proseguiti in quel periodo? Porto l’orologio e la catena d’oro, un anello al mignolo, un abito a coda; e uso molto grasso d’orso: il che, in concorso con l’anello, fa sospettar male. Sono ancora innamorato. Sì. Adoro la maggiore delle signorine Larkins.
La maggiore delle signorine Larkins non è una bambina. È alta, bruna, nera negli occhi, una bella figura di donna. La maggiore delle signorine Larkins non è al primo dente, perché neppure la minore è al primo, e la maggiore deve avere tre o quattro anni di più di lei. Forse la maggiore ne ha una trentina. Ma la mia passione per lei non conosce limiti.
La maggiore delle signorine Larkins conosce gli ufficiali: cosa terribile a sopportare. Li veggo per via parlar con lei. Li veggo traversar la via per incontrarla, quando il suo cappellino (ha un vero gusto per i cappelli) si vede spuntare di lontano, accompagnato dal cappellino di sua sorella. Ella ride e parla, radiosa. Molte delle mie ore di riposo le passo in istrada andando su e giù per incontrarla.
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