.. che tu sia un uomo fermo. Un bell’uomo fermo, con una volontà tua. Risoluto – disse mia zia, scotendo il capo e stringendo il pugno – determinato. Con carattere, Trot. Con una forza di carattere che non si lasci scuotere, tranne che dalle buone ragioni, da nulla e da nessuno. Ecco ciò che voglio che tu sia. Questo è ciò che tuo padre e tua madre avrebbero dovuto essere, lo sa il Cielo, e sarebbe stato meglio per loro!
Io espressi la speranza di diventare ciò ch’ella desiderava.
– E perché tu possa cominciare, in qualche modo, a fidare su te stesso, e a contare su te stesso – disse mia zia – ti manderò solo a fare un viaggetto. Avevo pensato già di farti accompagnare da Dick; ma pensandoci meglio, è bene che egli rimanga a custodire me.
Il signor Dick parve, per un istante, deluso; ma l’idea dell’onore e della dignità conferitigli, con la custodia della donna più meravigliosa del mondo, gli fece tornare il viso radioso.
– E poi – disse mia zia – c’è il memoriale. – Ah, certo! – disse il signor Dick in fretta.
– Ho intenzione, Trotwood, di finirlo subito... veramente deve esser finito subito! E poi lo presenterò, sai... e poi... – disse il signor Dick, frenandosi e fermandosi a lungo – vi sarà un gran bel tegame di pesce.
In conseguenza del bel progetto di mia zia, poco dopo fui provveduto d’una bella somma di denaro, d’una valigia, e teneramente congedato per la mia spedizione. Al momento della separazione, mia zia mi diede qualche consiglio, e molti baci affettuosi; dicendomi che, siccome il suo scopo era di farmi osservare e riflettere un poco, mi raccomandava di fermarmi, se lo desideravo, un po’ di giorni a Londra, o recandomi nel Suffolk o tornandone.
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