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      Il signor Wickfield non disse una parola, benché la vecchia signora lo guardasse come in attesa d’un commento a questa notizia, ma se ne rimase austeramente in silenzio, con gli occhi fissi a terra. E se ne stette a lungo così, dopo che già si parlava d’altro; di rado levandoli, e solo per posarli un istante, con aria accigliata, sul dottore, o la moglie, o su entrambi.
      Il dottore era appassionatissimo della musica. Agnese cantava con grande dolcezza ed espressione, come pure la signora Strong. Esse cantarono insieme, e sonarono a quattro mani, e in sostanza noi assistemmo a un piccolo concerto. Ma osservai due cose: primo, che fra Annie e il signor Wickfield, benché ella si fosse ricomposta nel suo primitivo atteggiamento e avesse ripigliato le maniere usate, s’era determinato un distacco reciso, che li temeva assolutamente a distanza; secondo, che sembrava che al signor Wickfield non garbasse l’intimità fra lei e Agnese, e la sopportasse a disagio. E ora, debbo confessare, ricordando ciò che avevo veduto la sera della partenza di Jack Maldon, cominciai a vedere in tutto questo un significato che non avevo mai scorto, e che mi turbò lo spirito. La innocente bellezza del volto di Annie non mi parve più innocente; diffidai della grazia e dell’incanto delle sue maniere; e quando la vidi al fianco di Agnese, temei a un tratto, pensando all’onesto candore della giovinetta che quella amicizia fosse male assortita.
      Ma ella n’era così felice, e l’altra n’era così beata anche lei, che la serata volò che parve un’ora.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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