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      Non sarei una donna sincera, se fingessi d’essere sorpresa dal fatto che mio figlio possa ispirare commozioni simili; ma non posso mostrarmi indifferente con chi comprende così esattamente il valore di mio figlio, e sono lietissima di vedervi qui, e posso assicurarvi che egli sente un’insolita amicizia per voi; e che potete aver fiducia nella sua protezione.
      La signorina Dartle metteva, come in tutto, molto ardore a giocare a dama. Se la prima volta l’avessi vista al giuoco, mi sarei detto che fosse diventata magra, e gli occhi le si fossero ingranditi in quell’occupazione, e non altrimenti. Ma non sarei esatto se affermassi che ella aveva perduto una parola del nostro colloquio o un mio sguardo, mentre ascoltavo col maggior piacere le confidenze della signora Steerforth, e, onorato di quell’atto di fiducia, mi sentivo maggiore di quanto mi giudicassi lasciando Canterbury.
      Alla fine della serata, dopo che fu portato un vassoio di bottiglie e bicchieri, accanto al fuoco, Steerforth mi annunziò che pensava seriamente di venire in campagna con me. Non c’era fretta, egli disse; si poteva intanto aspettare una settimana; e sua madre disse lo stesso con un sorriso ospitale. Mentre parlavamo, più d’una volta egli mi chiamò Margherita, cosa che fece interloquire di nuovo la signorina Dartle.
      – Ma veramente, signor Copperfield – ella chiese – è un nomignolo? E perché ve lo dà? Forse perché... eh?... perché vi crede innocente e candido? Io sono così sciocca in queste cose!
      Mi feci rosso nel rispondere che credevo di sì.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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