.. la sorella del pescatore Peggotty... aveva qualche cosa da fare con la vostra famiglia. Era in servizio da voi, mi sembra?
La mia risposta affermativa gli diede una grande soddisfazione.
– Credo che il mio fiato fra breve sarà più lungo, ché già mi torna la memoria – disse il signor Omer. – Bene, signore, noi abbiamo qui come apprendista una ragazza sua parente, che ha un gusto per le vesti... vi assicuro. Credo non vi sia una duchessa in Inghilterra che possa competer con lei.
– La piccola Emilia? – dissi involontariamente.
– Sì, si chiama Emilia – disse Omer – ed è piccola, anche. Ma, non lo credereste, ha un viso che rende furiose contro di lei la metà delle donne di questa città.
– Ma che dici mai, papà?
– Mia cara – disse Omer – io non dico che ci sii compresa anche tu – e intanto strizzava l’occhio verso di me – ma sostengo che metà delle donne di Yarmouth, ahimè, e nello spazio di cinque miglia di diametro, sono furiose contro quella ragazza.
– Allora sarebbe dovuta rimanere nella sua condizione, papà – disse Minnie – e non avrebbe dato motivo di parlare di lei, e nessuno avrebbe detto nulla.
– Nessuno avrebbe detto nulla, cara mia – rispose Omer. – Nessuno avrebbe detto nulla? È così che tu conosci il mondo? Che cosa non direbbe una donna, che cosa non direbbe... specialmente sulla bellezza di un’altra?
Pensai che Omer fosse bell’e spacciato, dopo che egli ebbe pronunciato questa calunniosa piacevolezza. Si mise tanto a tossire, e il suo respiro si rifiutò tante volte di lasciarsi riprendere, che veramente m’aspettavo di veder Omer abbandonar la testa dietro il banco, e le sue piccole brache nere, strette da due fiocchetti di nastri stinti alle ginocchia, tremare e agitarsi in un’ultima, inutile lotta.
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