Finalmente, però, si sentì meglio, benché ansimasse forte, e fosse così stremato che dové sedersi sullo sgabello dietro il banco.
– Vedete – egli disse, asciugandosi la fronte, e respirando con difficoltà – essa qui non ha stretto relazioni con nessuno; non s’è legata particolarmente con nessuna conoscenza o amica; e ancor meno con innamorati. Per conseguenza, si mettono in giro delle storielle calunniose, e si dice che Emilia voglia fare la signora. Ora credo che la cosa derivi principalmente da questo, che ella qualche volta diceva a scuola che se fosse stata una signora, avrebbe fatto così e così per suo zio... comprendete?... e gli avrebbe comprato le tali e tali cose.
– Vi assicuro, signor Omer, che lo disse anche a me – risposi vivamente – quando eravamo entrambi bambini.
Omer scosse il capo e si stropicciò il mento. – Appunto. Poi ella con poco può vestirsi, capite, meglio di molte altre con molto; e questo non fa piacere. Inoltre, si diceva, che fosse un po’... come si può dire?... bizzarra. Arrivo a dire che anch’io la chiamerei bizzarra – disse Omer; – non sapeva neppur lei che volesse; era un po’ viziata, e, in principio, anche un po’ ribelle. Ma più di questo, nulla fu detto mai contro di lei, non è vero, Minnie?
– No, papà – disse la signora Joram. – Nulla oltre questo, credo.
– Così quand’ella fu messa presso una vecchia signora bisbetica per tenerle compagnia, non riuscì ad andare d’accordo con la padrona, e si licenziò. Poi venne qui, apprendista per tre anni. Quasi due sono passati, ed essa s’è comportata come nessuna ragazza mai.
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