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      Il battello è là dove si vede un lume?
      – Sì, là – dissi.
      – Proprio quello che ho visto stamattina – rispose. – Ci son venuto difilato: per istinto, immagino.
      Non dicemmo più altro andando verso il lume, e ci avvicinammo pianamente alla porta. Misi la mano sul saliscendi; e, sussurrando a Steerforth di seguirmi, entrai.
      S’era sentito di fuori un mormorìo di voci, e nel momento del nostro ingresso un applauso, che vidi, sorpreso, provenire dalla signora Gummidge, la quale, in generale, si mostrava inconsolabile. Ma la signora Gummidge non era sola ad essere insolitamente eccitata. Il pescatore Peggotty, col viso radioso di insolita soddisfazione, e nell’atto di ridere con tutta la sua forza, teneva le grandi braccia spalancate, come per accogliervi l’Emilietta: Cam, con un’espressione in viso mista d’ammirazione, d’esultanza e di certa occulta timidezza che non gli stava male, teneva per mano l’Emilietta, come se la stesse presentando al pescatore Peggotty; la stessa Emilietta, rossa e impacciata, ma compiaciuta della gioia del pescatore Peggotty, come i suoi occhi lucenti esprimevano, fu arrestata dal nostro ingresso (perché ella ci vide per la prima) nello stesso momento che si staccava da Cam per annidarsi nell’abbraccio del pescatore Peggotty. Così ci apparve il gruppo nell’istante del nostro passaggio dalla notte fredda e buia alla stanza calda e illuminata, e in fondo la signora Gummidge batteva le mani come una matta.
      Il piccolo quadro fu disciolto così istantaneamente dal nostro ingresso, che si sarebbe potuto dubitare che non fosse mai esistito.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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