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      – Non era più alta di voi, signorino Davy... quando veniste qui la prima volta... e io già pensavo come sarebbe diventata... La veggo crescere... signori... come un fiore. Io darci la mia vita per lei... signorino Davy... Oh, son tanto contento, tanto felice! Essa è per me... signori... più di... essa è per me tutto ciò che potrei desiderare... più di quanto potrei dire. Io... io le voglio tanto bene. Non v’è un uomo su tutta la terra... e neppure sul mare... che possa voler bene alla sua donna più di quanto io ne voglio a lei, benché ci siano molti... che direbbero meglio... ciò che voglio dire.
      Mi parve commovente vedere un giovane robusto come Cam tremare nella forza di ciò che sentiva per la creatura che s’era impossessata del suo cuore. Mi commoveva anche la ingenua fiducia messa in noi da lui e dal pescatore Peggotty. E la storia mi scosse tutto. Fin dove i miei sentimenti fossero sotto l’influsso dei ricordi della mia infanzia, non so. Se fossi arrivato lì con qualche vaga fantasia di voler ancora far all’amore con l’Emilietta, non so. So soltanto che traboccavo dal piacere di ogni cosa; ma, in principio, con un piacere indicibilmente delicato, che un nulla avrebbe trasformato in sensazione dolorosa.
      Perciò, se avessi dovuto io toccare la corda che vibrava in quell’istante in tutti i cuori, la mia sarebbe stata una mano disadatta. La toccò Steerforth; e con tanta destrezza, che in pochi minuti eravamo tutti a nostro agio, e felici che più non era possibile.
      — Signor Peggotty – egli disse – voi siete un perfetto galantuomo, e meritate d’essere sempre felice come stasera.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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