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      Qua la mano Cam, io vi faccio le mie congratulazioni. Qua la mano, anche voi. Margheritina, attizza il fuoco, perché sia più allegro! E, signor Peggotty, se non potete indurre la vostra graziosa nipote a ritornar qui fra noi, e a sedersi qui nell’angolo che lascio per lei, io me ne andrò. Non vorrei, per tutto l’oro del mondo, che io fossi stasera cagione d’un vuoto... e che vuoto!... al vostro focolare!...
      Subito il pescatore Peggotty si levò, e andò a pigliare l’Emilietta. In principio l’Emilietta non voleva venire, e andò a persuaderla anche Cam. E la ricondussero in due accanto al fuoco, molto confusa e molto timida – ma ella si rimise quando vide con quanto rispetto e gentilezza Steerforth le parlava; con quanta destrezza egli evitava tutto ciò che potesse imbarazzarla; come discuteva col pescatore Peggotty di battelli e di bastimenti, e di mare, e di pesca; come destava i miei ricordi intorno al tempo ch’egli aveva conosciuto il pescatore Peggotty a Salem House; come si mostrava incantato di quella loro dimora e di tutto ciò che le si riferiva; con quanta leggerezza e tatto egli ci conduceva, pian piano, in un cerchio incantato, nel quale tutti parlavamo a nostro agio, senza alcuna riserva.
      Emilia, veramente, parlò poco quella sera; ma guardava e ascoltava intenta, e il viso le si animava, e appariva incantevole. Steerforth narrò la storia di un triste naufragio (a proposito di una conversazione col pescatore Peggotty) come se vi assistesse in quell’istante – e gli occhi dell’Emilietta s’incatenarono su lui, come se anche lei vi assistesse.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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